Lo stadio comunale Luigi Ferraris è un impianto sportivo italiano, il più antico del Paese tra quelli tuttora in uso, essendo stato inaugurato nel 1911. Si trova a Genova, nel quartiere di Marassi, e ha una capienza di circa 37 000 posti anche se nel suo periodo di capacità massima era in grado di ospitarne circa 60 000. Il Ferraris è sede degli incontri interni delle due maggiori compagini calcistiche cittadine, il Genoa e la Sampdoria. Di proprietà comunale, è dal 2016 al 2022 in gestione alla società Luigi Ferraris s.r.l., paritariamente posseduta dai due club calcistici cittadini che ne usufruiscono.
L'impianto fu sottoposto a diverse ristrutturazioni, la più importante delle quali tra il 1987 e il 1989, quando fu adeguato per ospitare incontri del campionato mondiale di calcio 1990 del quale l'Italia fu Paese organizzatore; in tale occasione divenne uno stadio completamente coperto e, per permettere l'uso della struttura in maniera continuativa, non esistendo in città altri impianti idonei a sostenere l'affluenza, singole sezioni della stessa furono demolite e ricostruite a turno onde avere sempre settori agibili. A livello internazionale ha ospitato numerosi incontri della nazionale italiana di calcio e talora anche di quella di rugby, nonché alcuni concerti musicali.
L'inizio dell'edificazione dello stadio è incerta, ma generalmente viene scelto come giorno simbolico il 10 luglio 1910. In tale data il presidente del Genoa Edoardo Pasteur accettò la proposta del marchese Musso Piantelli, socio della giovane compagine anglo-italiana, di costruire un campo da calcio all'interno del galoppatoio situato nel terreno di sua proprietà nel complesso della Villa Centurione Musso Piantelli, residenza cinquecentesca tuttora esistente a ridosso dell'ingresso dei distinti Il 22 gennaio 1911, in occasione della partita tra Genoa e Inter, lo stadio fu ufficialmente inaugurato con il nome di Campo di Via del Piano. Il nuovo terreno di gioco sorgeva perpendicolare al vicino torrente Bisagno ed era adiacente parallelamente alla più antica Cajenna, il campo sportivo dell'Andrea Doria che dal 1902 disputava i suoi incontri sull'infuocato campo di Marassi. I due campi da gioco erano separati da uno steccato per il quale il Genoa riceveva dai cugini dell'Andrea Doria 1.000 lire di indennizzo più 200 lire annuali per la manutenzione.
Lo Stadio Luigi Ferraris allora Campo di Via del Piano durante la prima partita Genoa-Internazionale il 22 gennaio 1911, è visibile intorno al campo il galoppatoio che verrà demolito nel 1926 e le due tribune con la copertura Alla fine del 1926 la Cajenna fu dichiarata inagibile dai gerarchi genovesi, che con questo atto volevano costringere la società doriana a non opporsi a future scelte di fusioni, come fatto in precedenza per una ventilata fusione con il Genoa, ostacolando così le politiche di regime che puntavano a ridurre a due le squadre delle grandi città.
Il Genoa quindi, con il favore del regime, sfruttò l'occasione e, dopo una riunione alla presenza dei rappresentanti dell'Andrea Doria e dei gerarchi, pagò l'Andrea Doria con un indennizzo di 20.000 lire (comprensive, però, del trasferimento del portiere Manlio Bacigalupo) ed entrò in possesso del terreno. Sul campo utilizzato fino ad allora dalla formazione bianco-blu, si decise di costruire una nuova tribuna situata a nord del campo, quella che negli anni sarebbe diventata curiosamente la sede del tifo più caldo della tifoseria genoana.
I lavori per ingrandire lo stadio di via del Piano furono terminati soltanto sul finire del 1932. Il 1º gennaio 1933 venne inaugurato il nuovo stadio e con l'occasione venne intitolato a Luigi Ferraris, capitano della squadra del Genoa, caduto durante la prima guerra mondiale. Durante la cerimonia di intitolazione dello stadio fu sotterrata, in prossimità della porta di gioco situata sotto la Gradinata Nord, la sua medaglia d'argento al valor militare. Biglietteria dello stadio dopo l'intitolazione a Luigi Ferraris del 1933.
La biglietteria venne costruita nel 1926 ed è tuttora l'unica parte rimanente del vecchio stadio dopo i successivi lavori di rifacimento. Il Luigi Ferraris con i nuovi lavori divenne uno degli stadi più moderni dell'epoca, passando dalla capienza iniziale di 20 000 a una nuova di 30 000 spettatori. A tal motivo fu scelto per ospitare il 27 maggio 1934 la partita dei mondiali tra Spagna e Brasile terminata 3 a 1. Per il Ferraris il record di spettatori in una partita di campionato appartiene al derby Genoa-Sampdoria 1-1 del 28 novembre 1982, undicesima giornata della Serie A 1982-83, quando si registrarono 57 815 presenze — 12 311 delle quali in quota abbonati — per un incasso di 506 547 000 lire dell'epoca. Il record assoluto di affluenza fu registrato altresì il 27 febbraio 1949 in occasione dell'amichevole Italia-Portogallo 4-1, quando a gremire gli spalti dello stadio giunsero più di 60 000 spettatori per un incasso totale di circa 33 milioni di lire dell'epoca.
Dopo la morte del portiere del Genoa Giovanni De Prà nel 1979, su sua espressa volontà il comune di Genova interrò di fianco al palo sotto la gradinata dei tifosi genoani una medaglia d'oro che il Guerin Sportivo aveva fatto coniare per il giocatore a ricordo della prestazione «eroica» nella partita disputata dalla nazionale italiana contro la Spagna. È tuttavia sconosciuta la sorte di tale medaglia dopo la completa sostituzione del terreno di gioco nel 1989 per via dei lavori di rifacimento dell'impianto in occasione dei mondiali di calcio del 1990.